giovedì 29 marzo 2012

Test&Linee

G:"R. ha fatto il test e dice che sono comparse due linee"
S:"Ah bene."
G:"Sei la prima a cui lo dico."
S:"Ah molto bene."

martedì 27 marzo 2012

DaglielaParecchioPerPiacere

Arriva il momento di dedicare un post a chi ti sorprende mentre bevi il caffè e appiccica la sua faccia al vetro spaventandoti più di un qualsiasi film horror.
Allora apri la porta, le offri il caffè e ti pulisci la maglia.
Se una delle due, tolta me, esordisce dicendo: "Mi sei mancata, cazzo!", allora si che è una cazzo di giornata, finalmente.
Gli occhi non bastano, i sorrisi nemmeno e la distanza che prima era di due o forse tre stati europei, diventa zero. Che cosa vuoi di più? Niente.
Beviamo caffè, mi racconti, mi stordisci delle tue parole dei tuoi discorsi, dei tuoi racconti e tutto diventa più bello.
Ti racconto di lui, di noi due, di un caffè che devo offrire a quello lì -cheTuDicevi:SusyTiVuoleMoltoDaglielaParecchioPercortesia- e allora ridiamo.

"Ma perchè sei tornata senza dire niente?"
"Perchè ancora non me lo son detta nemmeno a me."

Poi arriva anche il giorno in cui, mentre fai la doccia piangi e le lacrime di gioia si mischiano a quelle della doccia e allora evviva!
Evviva, molto evviva noi, evviva quando hai rimesso piede qui, nella nostra terra. Evviva quando mi ascolti e con gli occhi da piccione sei felice di vedermi diversa e cresciutella.

Mi manchi è la frase più bella che una donna cresciuta insieme a te, ti può dire.
Poi arriva anche il momento di dedicare un post a chi legge qui, a chi mi ha regalato una penna dicendomi -QuandoScriveraiIlLibroUsaQuesta- ed è anche il momento di salutare te, che ieri sera hai sollevato la serata come solo tu sai fare, Giorgietto.

E arriva soprattutto il momento per pensarCi in modo diverso, a noi donne che di strada ne abbiamo fatte e che di momenti insieme indimenticabili ne abbiamo passati.

"Sento Giacomo, più adesso di quando ero follemente innamorata!"
"Susanna! Perfavore!"
"Stai serena, è un po' come se ti chiamasse Alb."
"Ah ok."
"Ma quello lì? Io approvo, ti sbrilluccicavano gli occhi, e sei imbarazzata."
"Cosa ti devo dire? E' difficile, faccio difficoltà e ho paura."
"Vivitela, e basta."

E poi è il momento di stringerti forte, di sentire che sei qui e di tenermi stretta il più possibile questi tuoi racconti che sembrano così diversi da noi, ma che invece sono così uguali.

E' finito il tempo della mansarda, ma è ricominciato il tempo delle sigarette rubate ad un passante e a un sorriso mentre il problema-figli diventa argomento portante.

"Siete molto belli."
"Ti ricordo che ancora non siamo niente...La finisci, poi?"

E così ti riaccompagno dove vuoi, basta che questa serata non finisce e io mi addormenti in mille e cinquecento pensieri.

"Ho un blog.Dove scriverò di te e del resto."
"Ti ricordo che sono stata in mezzo alla non-civiltà. Dammi il tempo."
"Ho un blog. Dove scriverò di te e di noi, e anche delle altre."
"Ricominci?"
"Se vuoi ti dico quello che scriverò."
"Riparto, Susy, presto. Qui non posso rimanere, e tornerò e poi ripartirò."
"Riparti si, ma dimmelo prima non come il tuo ritorno. Per cortesia."
"Riparto molto presto. Vorrei vederti tra le sue braccia prima."
"Riparti serena allora."
"Dai valà accompagnami."

lunedì 26 marzo 2012

Applausi

"Ciao, ti chiedo perdono se ti ho un pò ignorato venerdi....avevo bisogno di pensare e io per pensare devo bere!!!!!
mi spiace se ti ho fatto credere che stessi giocando con te...io sono una persona difficile da decifrare ma molto convinta delle sue scelte...ritengo di averti fatto entrare nella mia vita perchè 6 una persona intelligente e divertente...ciò non comporta per me avere la relazione che mi hai fatto capire tu vorresti...ti chiedo perdono se ti 6 sentita presa in giro non era mia intenzione...combatto da sempre con me e con i miei sentimenti...le regole che gestiscono l'attrazione verso una ragazza non le saprei dire ma in me scattano subito...sono parole che magari per te valgono poco ma che sento il bisogno di scriverti per farti capire che cmq mi sento segnato dalle tue parole...6 stata molto coraggiosa...soprattutto ad entrare così diretta verso una persona che non conosci ancora così bene...mi 6 piaciuta veramente un abbraccio cara...e magari per te non vale nulla ma hai tutto il mio rispetto e ti ripeto usami quando vuoi ma come persona!!!!!!!" A.P.

SIPARIO
APPLAUSI
IL PUBBLICO IN DELIRIO

Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi.

Volevo scrivere molto questo fine settimana, non solo qui, ma un po' ovunque, scrivere messaggi ricevere dediche e sorrisi. Per non parlare dei baci e delle attenzioni.
Poi ho incontrato il signor Vino e ciao. 
Oltretutto anche buono e di grande compagnia. 
Si finisce per tornare a casa e chiederti che ore sono e accorgersi felicemente che sono ben 12 ore che si ride e si mangia frutta.
Perchè la frutta fa bene e bisogna mangiarne molta in previsione dell'estate.
Apro gli occhi e attorno a me molta acqua e poi noi.

Noi con il sorriso sulla faccia e i pensieri che si strusciano addosso, come fossero presi da uno spasmo malato. 
Avevo un sogno nel cassetto, è ora di tirarlo fuori.
E oggi è il giorno giusto per farlo, per dimostrarmi che ce la posso fare anche così. 
E poi domani vengo, e ti abbraccio e ti sorrido. 
Tu aspettami perchè io vorrei, non vorrei, ma se vuoi.

giovedì 22 marzo 2012

Applausi

ore 9:30
Sus:"Ci sposiamo il 24 maggio? Dici che sarà troppo presto?"

ore 13:03
Già:"Di che anni?"

Applausi.

In pochi capiranno, e forse nessuno.
Vi spiego in due battute.
L'uomo che qualche anno fa, mi tormentò l'anima e mi disse:"Ti chiamo lunedì.", a risposta di una domanda banale come:"Quando ci vediamo?", ora mi chiede l'anno.
Quella volta lascio spazio ad un lunedì qualsiasi, senza anno, senza mese, un lunedì. Bon.
Ora chiede l'anno.
E' la fine del mondo.
E' l'inizio della risata.
Grazie.
Occhi lucidi nascosti dietro ad una maglia, la voce rotta dalle lacrime che colano e rigano le guance, un pianto soffocato. Eccolo il mio malessere, eccolo lì che esce, che descrive particolari che nemmeno ricordavo, che in 30 secondi mi ricorda la sonorità della Tua voce.
Adesso sorrido.
Finalmente.
Sorrido perchè ti e mi ricordo.
E ti ho detto, da quanto tempo e mi hai risposto, son sempre stato qui, adesso vai però e allora ciao.

Il dolore alla mano, immobilizzata, ho mollato la presa, e non ho più voglia di ristringere per ristringere il pugno. Non voglio che torni, non voglio sentire più niente di te.
Te che hai sempre fatto il deciso, che io di qua che io di là, davanti ad una scelta non sai sceglie. Rinunci.
E allora ipocrita, e allora rimugina e ripensa.
Io ripenso a quant'ero bella.
A quanto profumo ho lasciato nell'aria e a quanta decisione ho spruzzato in 15 minuti.
Bella, cazzo.
Ma molto. Avrei voluto avere un filmato della scena per paragonarlo alla nudità e alla debolezza di sta sera.
Alla carne viva che in mezzo minuto si è scoperta e ha mostrato me. Quella me che vien fuori ad ogni fioritura d'oliva.
Non mangio olive, non voglio sentire l'odore.
"Il prossimo sarà ancora meglio."
"Ti lascio un minuto per te e poi ti racconto una storia."

La storia non me l'hai raccontata, e la frase non me l'hai detta.
Io sento freddo e sono talmente stanca che comincio a credere che sia tutta una montatura.
Domani finisco di scrivere.
Adesso ho sonno.

mercoledì 21 marzo 2012

Esco

Esco perchè alle ore nove e dieci minuti devo incontrare un professore per trovare un accordo comune sul da farsi.
Esco perchè abbiamo finito di parlare e il professore mi aiuta a mettere il capotto, mentre parla e commenta anche:"Lo so che voi giovani donne non siete più abituate."
Esco perchè sta mattina non ho il raffreddore e mi sembrava doveroso festeggiare la mia quasi guarigione.
Esco perchè altrimenti mi mangio tutte le pellicine delle dita e poi rischio di soffrire le pene dell'inferno per il resto del mese.
Esco perchè ho voglia di uscire.
Esco perchè è primavera.
Esco perchè ho il letto vuoto di pensieri.
Esco perchè voglio andare dal fruttivendolo e sentirmi paragonare alle pere, e poi alle pesche e per finire alle susine.
Esco e vado a comprarmi un libro e rimango lì mezz'ora per il gusto di leggere, di sentire l'odore dei libri nuovi.
Esco e vado a fare il regalo a papà e per caso inciampo nei sanpietrini e con la faccia imbarazzata ti guardo bere caffè.
Esco perchè voglio vedere che effetto fa il mio raffreddore in mezzo alla corrente del Corso pesarese.
Esco perchè se sto qui, mi manchi talmente tanto che non respiro più.
Esco.
Ciao.

martedì 20 marzo 2012

PerPiacermi Bastano Pochi Capelli e un Sacco Di Aggressività

In silenzio ci siam detti un sacco di cose.
Per non parlare poi del non detto che è sempre troppo e può anche capitare che diventi poco.
E' meglio che sto in silenzio, perchè quando parlo, poi dico un sacco di cose e alla fine faccio una gran confusione.

Il silenzio è bello.
E' bello quando la sera te ne vai via e mi dici: "Torno presto, aspettami.", e allora io mi siedo sulla poltrona che ancora odora di te, e aspetto.

Aspetto che ritorni, aspetto il rumore della chiave che scivola nella serratura e ti porta qui da me. Affianco ai miei pensieri, dietro alle mie speranze e davanti ai miei baci.

E poi c'è quella cosa bellissima che fai quando arrivi e io dormo.
Mi dai un bacio sulla fronte e mi sussurri: "Sono tornato, aspettami, eh?" con quel sarcasmo che se non fosse perchè la fatica di aprire gli occhi è troppa, ti avrei già dato un morso sul naso.
E poi ti metti il pigiama e scivoli come la chiave nella serratura, sotto le lenzuola.
Ti sento lì con il fiato sul collo e le dita che giocano con i miei capelli, sarà che tu non ne hai e gironzoli i miei.

Ecco cosa mi manca. Il letto pieno e le parole stanche di essere parole e felici di essere gesti.

La primavera è arrivata, e spero si porti via questa malinconia che aleggia qui, dentro questi miei occhi.
Il raffreddore e la febbre l'ho avuta, adesso basta.

Voglio le unghie lunghe e i capelli lunghi. Voglio un sorriso e un sms a metà pomeriggio.
Voglio perdermi tra le pagine di un libro e gli occhi di qualcuno. Voglio. E quindi Sarà.

Ho bisogno di una vacanza, perPiacere.

Ci sono dei momenti che speri che passino in fretta, che tutto il sudore versato posso in un batter di ciglia sparire ed essere dimenticato.
Io sono un po' stanca, e non sono più in grado di reggere la botta.
Quindi chiudo.
E riaprirò il sipario quando la mia forza di volontà sarà più grande della mia paura e della stanchezza.

Mi ammorbidisco fino a quando tutto potrà essere meno impegnativo, fino a quando il peso delle mie labbra che toccano le tue, saranno più leggere di quelle di un bimbo che tocca la sua mamma per la prima volta.

Voglio volare alto, e non so più come fare.
Forse non ci riuscirò mai, e per il momento metto in pausa i sogni e mi abbandono a un buon libro.

Ho bisogno di una vacanza, perPiacere.

lunedì 19 marzo 2012

Perché in fondo il problema è quello. PerPiacerMi, PerPiacerTi.

Ci sono diverse categorie di film: la prima, quelli che si possono guardare insieme alle amiche, la seconda quelli che guardi e poi stai male per il resto del tempo e poi quelli che si guardano in scioltezza.
Bene. 
Chiaro, no? 
Io devo ricordarmi che la seconda categoria non sono visionabili prima di andare a dormire, perchè si ripropongono durante la notte e al mattino ti lasciano con l'amaro in bocca. 

Ho visto un film che m'ha fatto incazzare, che ancora adesso mentre ti scrivo un messaggio mi vien da dire: "che cosa diavolo fai ancora là?" 
Ma poi mi passa. 
Quindi mi è passata in silenzio.

Il problema di oggi è un altro. 
Non imbrocco le lettere sulla tastiera per scrivere, e mi scivola l'asciugamano. 
Son bagnata, e son dovuta uscire dalla doccia causa improvvisi starnuti ricorrenti con relativo mal nel basso ventre.

Allora. Ritorniamo a noi. 
Ho dei libri che sono in continuità con il mio stato sentimentale, cos'avrà voluto dire?

Per il momento curo sto mal di gola e sto raffreddore che oggi mi sta ammazzando, morte con gli occhi lucidi. Ho bisogno di riposarmi e ricordarmi che forse è ora di lasciarsi andare.
E allora domani io vengo, e voglio vedermi riflessa nello specchio e voglio anche piacermi. 
Perché in fondo il problema è quello. PerPiacerMi, PerPiacerTi.


N.B. quel Ti, e quei riferimenti a persone di sesso maschile, sono generici. Non ho un Ti che diventa Noi, se lo metto vicino a Mi. Non fate i vaghi e i peracottari. Sono Libera come le ali di una farfalla e degli assorbenti. Ecco. Ciao!

sabato 17 marzo 2012

Per piacere, non essere aggressiva, Susanna.

Ti può capitare di svegliarti un sabato mattina e chiederti: "perché non t'ascolti, piccola Susy?"
Ti può anche capitare di finire per intrecciare una relazione tra un abbraccio e un altro per aspettare l'energumeno.
Ti può capitare poi che mentre scrivi, l'energumeno arriva e fa pure il geloso.

Se poi ti capita tutto ciò puoi benissimo salutare dicendo: "Buona notte!" con un sorriso stampato, da far venir voglia e maledirti al mattino, quando ti accorgi di non aver scritto il numero.
Il problema fondamentale che fomenta la scioccaggine, è il ricordarti solo quattro o cinque particolari, che di certo non ti farà risalire a quella persona.

Se poi sotto l'effetto di alcool, il tuo interlocutore ti chiede curioso: "perché hai la sciarpa rossa?!Non è più Natale!" e fa una rima sul tuo nome, con maestria, ti vien voglia di ridere ancora.
Anche adesso che ho finito di lavorare, che ascolto Capossela e mi preparo psicologicamente per la cena di sta sera.

Dopo il classico: "Sono l'unico single, e tu non hai né anelli né relazioni.", con un batter di ciglia ti ci ritrovi abbracciata e con una sigaretta in bocca che non è che ti va poi così tanto.

Lasci al suo destino un uomo ubriaco con la macchina "grattata" in una via qualunque, per uno che ti rifila la battuta più vecchia a questo mondo: "Non è il momento!" e sorridente mi esce un:"E allora Buona Notte!"

Con la stessa maestria di un prestigiatore che estrae dal suo cilindro, un coniglio, mi volatilizzo e ritorno a casa alleggerita. Serena.

Che sia un segno?
Non lo so, non oso pensare una vita senza uomini, ma per il momento prima di sentir parlar di loro, voglio sperimentare questo mio corpo.
Sai la libertà?
Sai il non frequentar posti, per dover per forza aspettarsi qualcosa? Beh quello.

Che poi se per caso ti dovessi ri-incontrare, mio Amore, sorridimi e toglimi il fiato.
Fallo, per piacere e per dovere ti stringerò e smetterò di essere aggressiva.

Perchè così m'hanno detto: "Per piacere, non essere aggressiva, Susanna."

venerdì 16 marzo 2012

Ma Per Piacere! Lascia Andare! Smettila!

Una cosa solo, a commento di questi due giorni passati a far ragionare gente che non vuol ragionare:  ANDATE A FANCULO!

Troppo diretta?
Chissene frega, io mi son stufata.
Sono stanca di vedere ragazzini di 14-15 anni che devono badare i genitori, impegnati a fare gli adolescenti.
Sono stanca di vedere un bambino di 12 anni fare l'adulto e non il bambino, solo perchè tu, brutto idiota di un padre, non sei in grado di mettere da parte la tua rabbia con il mondo e occuparti dell'unico essere vivente che dipende da te.
Bravo! Complimenti! Evviva! Il mio telefono non suona, tu non mi chiami e io spero che un giorno tuo figlio ti rinfacci ogni cosa, tutto.
Non si può chiedere ad un figlio di farti da moglie-figlio-madre. 
Non è colpa sua nè tua. Quindi alza il culo e reagisci. IDIOTA!

E sono incazzata, si. 
Perchè già è una tragedia e non si dovrebbe aumentarla.
E' un po' come se butti merda su merda, serve? 
Hai risolto? 
NO! 
Hai peggiorato e basta.

E un giorno te lo dirò, quando avrò stabilito un contatto, quando riuscirai a guardarmi mentre spiego a tuo figlio i suoi compiti, mentre lo coccolo e ascolto cos'ha da dirmi.

Le mie settimane, da un mese a questa parte finiscono così, con un ragazzino di 10 anni che mi insegna a non arrendermi. 
Un ragazzino che mi guarda e mi chiede: "Posso abbracciarti?" A me.
A me che fino a due mesi fa non riuscivo a toccare e a farmi toccare da un uomo, bambino o adulto che sia.
L'ha chiesto e l'ha fatto. E non ho nè avuto il tempo di rispondere nè il coraggio di dire niente.
Grazie.

Grazie del coraggio, degli occhi e della fiducia, e di tutto quello che porti qui dentro ogni volta che solchi la soglia di casa mia. 

Rimane il fatto che io son stanca e voglio uscire e spegnere il cervello, almeno per due ore.

martedì 13 marzo 2012

Faccio crescere i capelli, per piacerTi.

Arriva la prima-vera, quella vera.
Si, perchè questa è diversa, almeno per me.
E' la prima vera stagione in cui il mio corpo ha preso consapevolezza di se stesso, è la prima vera stagione in cui io, sono io e gli altri non mi schiacciano.

E' arrivata la primavera e l'ho capito da mia nonna che pota ogni cosa, gli ho chiesto di potarmi un po' di coscia e un po' di fianchi, mi ha risposto: "Lascia andare, che sei bella così. Piuttosto corri."

Piuttosto corro. 

Ho scoperto che se passeggi-corri al mattino, la giornata sembra più lunga e i problemi meno problemi, e l'aria più aria di primavera.
Ho imparato a salutare l'omino di fretta che corre per correre insieme al cane che corre per giocare.
Ma l'unico problema è che io non so correre, così cammino, mi fermo, fotografo e poi penso. E penso talmente tante cose che il mio girovita si è stancato di crescere.
E il mio sonno è diventato più sonno e le mie gambe, sono più gambe da passeggio.

Incontro poi, gente che va a lavorare, che sicuro mi guarda e pensa: "Ma guarda questa che non ha un cazzo da fare!"
E io intanto gli rispondo:"Io ho un sacco di cose da fare, ma per quest'ora passeggio correndo."

Ho sempre odiato-invidiato chi corre con la leggerezza che io avevo solo quando salivo sulle punte e mettovo il tutù. 
Ho provato a correre, mi si spezza il fiato e muoio d'un colpo, ma corro, male, ma corro.

Ti ho sognato sta notte eh, dormivi qui, dentro al mio letto, con il mio vestito di tulle, perchè?
Sarà l'effetto tesi, che finalmente mi lascia dormiresognante.
Sarà che io ti desidero talmente tanto, che mi son stufata anche di aspettare.

O forse sarà che son io che ti metto in standby e sei tu che aspetti me, senza però saperlo. 

Sarà che son io quella che ha perso la strada, e arriva con il fiatone. 
E mentre faccio sventolare i capelli fuori del finestrino del treno ti dico: "Cavolo m'ero persa in quel di Ferrara! E tra i meandri di gente impegnata! Scusa!" e allora, ti riconoscerò. 
Tu però vestiti a modo, con il casco sulla testa e facendo finta di non aspettarmi. 
Perchè sai com'è io non ci son abituata a troppo romanticume, ma son una donnina e quella voglio fare.
Voglio un invito e un inchino, per la rosa è troppo presto. Se porti anche quella poi ti sposerò, chissà. Intanto faccio crescere i capelli e mi alleno.


lunedì 12 marzo 2012

Per piacere! Io sono altro...

Doccia, quella cosa che il mio cane odia, che il mio gatto non vuol sentir nominare, mentre a me rigenera. 
Sentir scorrere sui capelli rigoli d'acqua e sperare che trascini via anche ogni singolo pensiero o dubbio.
Una telefonata, intanto rischiara la giornata. 
Mi stampa un sorriso sul viso, che fa invidia.

Un libro di PNL che mi guarda e si fa leggere, pensando che se funziona e se (soprattutto!) so metterlo in pratica, ti rigiro come un calzino e ti lascio nella lavatrice, giusto per riprenderti al prossimo lavaggio. 
Per puro gusto. 

In silenzio ti guardo, con la faccia da saccente mi rispondi.
Hai sbagliato persona. E io ho sbagliato a vederci, la convinzione produce non sempre belle cose. 
Intanto io ti guardo e ti do ben 16 minuti, poi ti saluto.

Il tempo è una convenzione, io sono altro. 

giovedì 8 marzo 2012

Io ti ho vissuto, più o meno per piacere

C'è una canzone che mi ricorda tanto di noi due, c'è un messaggio che ancora parla del tormento che mi portavo dietro quando non mi rispondevi. 

Ci sono ricordi che spostano i capelli e fanno inclinare la testa, mentre una tisana riscalda lo stomaco.  
Ci sono poi quei sorrisi che arricchiscono il viso di una tua amica, mentre constatiamo che tutto quello sbatter di ciglia era solo utopia.
E adesso siamo altro e noi due non siamo più nemmeno argomento del lunedìdellatisana. Che spero diventi presto il lunedìdell'acool.

Perchè si sa più le cose cambiano, più noi diventiam grandi, più io rincorro la nostra foto e la tengo dentro al cellulare per non dimenticarmi di quella mezz'ora che ha provocato tanto benessere. 

L'altra sera, mi sono addormentata con te al telefono, e non avevamo un cazzo da dirci, ma stavamo lì a ridere di cavolate, di discorsi senza senso che ci son sempre piaciuti.

All'improvviso ti sento dire: "Che spreco Susi." 
"Spreco? No dai, pensa se quella sera rimanevo a casa e tu non mi bruciavi un dito. Quello sarebbe stato tempo sprecato."
"Ho anche capito perchè ci rincorriamo."
"Dimmi."
"Perchè tu sei me, e io sono te. Ovviamente io son senza tette, ma sei così simile a me."
"E allora rimaniamo così."
"Grazie."

Perchè in 40 parole, finalmente abbiamo preso coscienza.
Maestri delle porte aperte, eh?

E adesso c'è altro da noi. 
Io qua, tu là, conoscenti che si scambiano un messaggio settimanale, per non cedere alla realtà e all'evidenza che oramai non siamo più niente di quel noi che credevamo.

O forse semplicemente è questo che ci è concesso, qualcosa che va oltre a noi. 
Intanto io ti ho vissuto.

mercoledì 7 marzo 2012

E' questione di Tono!

E' tutta questione di tono.
Perchè se ti dico: "PerPiacere!" intendo una cosa, ma se ti dico: "per piacere, puoi toglierti da sopra i miei maroni, che mi infastidisci?" mi riferisco ad un' altra cosa ancora.

Quindi il tono è importante, un po' come le virgole. E l'ho imparato stando con i ragazzi, che già dal tono della tua maglia, capiscono. Tutto.

Che poi se spieghi ad un bambino di 10 anni l'importanza della virgola, finisci per convincerti che forse è meglio un punto, piuttosto che una virgola.

Carlo (nome di pura fantasia) lunedì scorso, mi ha guardato con gli occhi sbarrati, solo per avergli detto: "Leggi piano Carlo, vedi che c'è una virgola?".

Prima ha letto piano, poi mi ha guardato dritto negli occhi, e mi ha chiesto: "Te Susy, le usi le virgole? Perchè a me sembra tanto che cerchi di convincere me ad usarle, e a te non piacciono per niente."

Prova poi, a non perderti in discorsi filosofici e a ricordarti della tua concretezza, quando l'unica cosa che vorresti fare, è trovar risposte a domande poco concrete e molto fantasiose, tipo: "Tirar fuori il discorso o praticare l'omertà?".

Perchè la mia giornata ultimamente è così difficile, e io son così stanca, che vorrei una bacchetta magica. Ma non di quelle che ti risolvono i problemi, sia chiaro, una di quelle che ferma il tempo. Così tu, puoi sdraiarti sul divano e pensare a quello che stai per fare, a chi sta seduto davanti a una miriade di parole incomprensibili, ma soprattutto a chi ti guarda dall'altra parte del tavolo, sperando che tu possa cambiargli\le la sua giornata.

Torno a casa ogni sera, pensando che non è compito mio, che quello che posso fare lo faccio.
Ma in verità, ogni sera torno a casa, sperando di aver concimato quel semino che spesso è lasciato al suo destino, con troppa o poca acqua, troppo vento e poca luce.

E quando mi addormento, penso che ho un giardino veramente bello, che nelle loro imperfezioni, son così soavi e piacevoli che si può orgogliosamente mostrare a quelli che non credono nel cambiamento e nella possibilità di migliorarsi ogni giorno di più, proteggendosi e proteggendo.