martedì 13 marzo 2012

Faccio crescere i capelli, per piacerTi.

Arriva la prima-vera, quella vera.
Si, perchè questa è diversa, almeno per me.
E' la prima vera stagione in cui il mio corpo ha preso consapevolezza di se stesso, è la prima vera stagione in cui io, sono io e gli altri non mi schiacciano.

E' arrivata la primavera e l'ho capito da mia nonna che pota ogni cosa, gli ho chiesto di potarmi un po' di coscia e un po' di fianchi, mi ha risposto: "Lascia andare, che sei bella così. Piuttosto corri."

Piuttosto corro. 

Ho scoperto che se passeggi-corri al mattino, la giornata sembra più lunga e i problemi meno problemi, e l'aria più aria di primavera.
Ho imparato a salutare l'omino di fretta che corre per correre insieme al cane che corre per giocare.
Ma l'unico problema è che io non so correre, così cammino, mi fermo, fotografo e poi penso. E penso talmente tante cose che il mio girovita si è stancato di crescere.
E il mio sonno è diventato più sonno e le mie gambe, sono più gambe da passeggio.

Incontro poi, gente che va a lavorare, che sicuro mi guarda e pensa: "Ma guarda questa che non ha un cazzo da fare!"
E io intanto gli rispondo:"Io ho un sacco di cose da fare, ma per quest'ora passeggio correndo."

Ho sempre odiato-invidiato chi corre con la leggerezza che io avevo solo quando salivo sulle punte e mettovo il tutù. 
Ho provato a correre, mi si spezza il fiato e muoio d'un colpo, ma corro, male, ma corro.

Ti ho sognato sta notte eh, dormivi qui, dentro al mio letto, con il mio vestito di tulle, perchè?
Sarà l'effetto tesi, che finalmente mi lascia dormiresognante.
Sarà che io ti desidero talmente tanto, che mi son stufata anche di aspettare.

O forse sarà che son io che ti metto in standby e sei tu che aspetti me, senza però saperlo. 

Sarà che son io quella che ha perso la strada, e arriva con il fiatone. 
E mentre faccio sventolare i capelli fuori del finestrino del treno ti dico: "Cavolo m'ero persa in quel di Ferrara! E tra i meandri di gente impegnata! Scusa!" e allora, ti riconoscerò. 
Tu però vestiti a modo, con il casco sulla testa e facendo finta di non aspettarmi. 
Perchè sai com'è io non ci son abituata a troppo romanticume, ma son una donnina e quella voglio fare.
Voglio un invito e un inchino, per la rosa è troppo presto. Se porti anche quella poi ti sposerò, chissà. Intanto faccio crescere i capelli e mi alleno.


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