martedì 29 maggio 2012

Provate ad immaginare

"...lunedi alle 10:30 vieni che mi servi."

Comincia così il momento che finisce con me che mi, faccio riprendere mentre fai-faccio colazione per un video-promozionale.

E' vero che volevo fare il corso di teatro. Ma non c'era bisogno di fare una terapia d'urto in questo modo.
Ho visto il provino, il risultato è che di tutte le inquadrature dove mi piaccio rimane quella delle mani.
Porco mondo.
E non è un problema di regia o di regista, perchè quello lo sappiamo, vale un sacco, è l'attrice che non merita un cazzo. (cazzo, è un tipico francesismo che viene usato per enfatizzare dei concetti che rimarrebbero in secondo piano.)

Rimane il fatto, che un corso di teatro lo faccio. Promesso.
La naturalezza della farfalla che sbatte le ali, la ritrovo, prima o poi.
E' che non adoro molto le farfalle.
Però mi impegno.

Volevo scrivere un post, con un argomento preciso, di approfondimento insomma.
Mi sono dimenticata l'argomento che volevo approfondire.
Sarà che qui non si fa altro che ascoltare, parlare, dire, vedere, guardare.
Insomma tutte cose che finisco in are, ere e ire e poi si sa l'acca va a morire, e mi sà che non è solo l'acca.

Succede che la vita va avanti, raga.
Rimango con il cellulare acceso di notte, per ricevere aggiornamenti costati su chi sta a Ferrara e mi fa preoccupare.
E' vero che ho smesso di comprare zucchero ma non posso mentire sul fatto che spero rimanga vivo e vegeto più a lungo possibile.

Ci sono costanti che servono.
Punti fermi attorno a cui gironzolare, mentre costruisci la tua vita.
E lo Zucchero è uno di quelli.
Basta ammetterselo semplicemente e trovare il modo di rispettarsi, se stessi, intendo.

E' capitato, insieme a tutte queste cose che ho messo tacchi rossi e collana rossa e stola rossa, è successo, poi che ho versato vino bianco in diversi bicchieri a pranzo, rischiando la felice ubriachezza di parenti stanchi e annoiati della vita, ma un sacco fighi.

Ho convinto una bambina di 14 anni che essere decisi ogni tanto porta vantaggi.
Stringersi in un abbraccio lungo tanto quanto il terremoto di sta mattina fa il suo bell'effetto che produce soddisfazione e fa correre alla macchina più allegri.

Il cd nuovo, spacca. Di chi? Non ve lo dico, perchè dovrei?

Se volete vi racconto del Capellone, comunemente chiamato da un sacco di beceroni. Che bellini.
Mi dispiace, non ho voglia.

Ho ritrovato l'argomento per l'approfondimento: il fraintendimento.
L'arte di interpretare in modo errato una parola, una frase, un gesto o un comportamento è disarmante. Produce dei film che a Spielberg fanno un baffo.

E' tutta questione di comunicazione e di ascolto attivo.
Vi risparmio la filippica a cui sono stata sottoposta oggi, solo per il gusto di dirvi che io so e voi no.
Tanto per aumentare il mio ego e sminuire il vostro.
So già che saprete cos'è, non c'è bisogno che specifico.

E comunque io so e voi forse anche, sarebbe meglio di si, ma se proprio non sapete provate ad immaginare.

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