martedì 26 giugno 2012

PerPiacereCheMalDiSchiena

Succede che il tuo corpo risponde all'emozioni e può capitare che mentre sorseggi qualcosa che sa di bisogno di attenzioni, il tuo corpo decida di farti salire la febbre e farti cadere con un dolore atroce alla schiena.

Se mentre stai sdraiata sul letto, ti sembra che qualcosa stia cambiando, allora è vero che il corpo sei tu.
E' altrettanto vero che l'emozioni oltre a provocare "dolore" psicologico, provocano anche "dolore" fisico.
Qualcuno li chiama quelli che si fanno condizionare, io li chiamo buoni ascoltatori.

Credo che le persone possono modificarsi con il tempo.
Possono arrossire davanti a una frase detta tra i denti e io ancora mento.
Mento su noi due, su quello che è stato. E allora addio empatia. E addio miseimancatamolto.

Il mio mal di schiena è atroce. Ancora adesso. E ancora.
Ho provato tutte le posizioni, ho dormito sdraiata, su di un fianco, a pancia sopra, a pancia sotto.
Niente. Dolore.
Volevo guardarti, sai? E oggi nel giorno del mio compleanno, mi aspettavo una sorpresa.
E' vero che ancora c'è tempo, ma il mio corpo lo sa.
La SusiVecchia sembra sbucata per trenta secondi. Dolore. Fuggi per cortesia.
Io c'ho messo tanto, quindi percortesia, vattene.

Ti sorrido dal vetro. Pensavo fossero cambiate le cose.
Pensavo, pensavo quello e anche quest'altro.
Noia, noia da compleanno.
Nervoso e rabbia da non saper cosa fare.
Che palle.
Mi fa male la schiena, nel giorno del mio compleanno, e ho la febbre.



sabato 23 giugno 2012

c'est finì, mon coeur.

"Alle cinque, ha voluto mangiare." mi ripete mia madre guardandomi con la faccia sfatta mentre mi alzo dopo aver dormito 4 ore per dare le crocchette al gatto.
"Alle cinque, ha cominciato a miagolare." in loop.


MalUmore. 
Se vuoi cominciare male la tua giornata questo è un modo che ti consiglio vivamente.
MalUmore che fa rima con Dolore ma anche con Tepore e Rumore, Sognatore, Cantautore, Colore, Ardore, e poi credo anche Untore.
Un sacco di parole che finiscono per Ore e un sacco di minuti a sudare convinzioni.


Devo fare un sacco di cose, eppure sta sera sembra infinita. 
E' come quando mi guardo allo specchio e mi piaccio.
Le vacanze sono cominciate, martedì è il mio compleanno. 
Non lo festeggio, ho deciso.
Non c'è un cazzo da festeggiare, non ho voglia.

Non c'è più niente.
E Noi siamo finiti.
C'est finì mon coeur.



giovedì 21 giugno 2012

Buone Maniere

Volevo dire Vaffanculo, ma mi son trattenuta.
Ce l'avevo sulla punta della lingua, poi mi son ricordata di guardare il lato positivo, che forse era meglio.
L'ho cercato, poi ho riprovato.
Non ci son riuscita e un Vaffanculo mi è uscito.
Ecco.

martedì 19 giugno 2012

Balliamo

...ti voglio bene assai.

C'è del romanticismo in quei posti o per lo meno c'è nel mio immaginario.

C'è romanticismo mescolato all'amore, anche nel viale della mia città, quando al tramonto si colora di arancione.
C'è romanticismo negli occhi di mia madre, quando mi guarda mentre appoggio le chiavi di casa e chiudo il portone con il sorriso sulla faccia e segnata dalla stanchezza.
C'è del romanticismo negli occhi della mia bisnonna che a 86 anni mi guarda stanca morta e mentre scuoto la testa sconfitta mi fa cenno con la mano di star sù.
C'è del romanticismo nei tuoi occhi che mi guardano mentre suoni.

E oltre al romanticismo, c'è del dolce nel frigo che sa di frutta e di 18 anni.

Nell'immaginario mio poi, c'è un bicchiere di vino bianco, il tramonto e c'è il mare con la sabbia a 5 metri da me.
Nel mio immaginario, siamo io e il mio bicchiere di vino.
Se vieni anche tu, sarebbe perfetto.
Ma se non hai voglia o hai altro da fare, non preoccuparti, non mi offendo.

Dovresti guardarmi però, così come mi hai guardato quella sera lì.

Così se mi guardi, io penso al romanticismo e non penso che sono a casa a lavorare con un ventilatore e date di scadenza da rispettare.

Dovresti venire con me.
Almeno facciamo finta di essere in qualsiasi posto.
Dovresti poi fare finta di niente e ammetterlo, o semplicemente stare zitto ed ascoltare la musica.
Dovrei prima farlo io, magari.
Un sacco di doveri abbiamo, sarà meglio berci qualcosa, mentre la musica va e il tramonto ha colorato l'acqua d'arancio.

Tango?


lunedì 18 giugno 2012

Un bene al cioccolato, dolce un po' salato.

- "Mi vuoi benissimo?"
M: "q.b!"
- "come il sale che metti quando cucini?"
M: "si"
- "allora è un bel po'"
M: "vorresti dire che cucino salato?"
- "Si."
M: "Non è mica vero!"
- "per me si."
M: "per me no."
- "provamelo!"
M: "si."
- "dico provamelo adesso..."
M: "Devo fare la cena, stai dicendo?"

Trattino si appoggiò alla tavola, guardò Emme mentre cucinava.
Un sogno strano.
Che poi sogno non è.
O forse si?
Non lo sa.
Nel dubbio chiuse gli occhi e aspettò l'odore giusto.

M: "com'è?"
- "buono. bravo!"
M: "quindi è salato?"
- "no."
M: "Perchè fai quella faccia lì? Ti ho cucinato e apparecchiato fuori, guarda le stelle!"
- "Per dimostrarmi il tuo bene, dovevi metterci molto sale. Deduco che tu mi vuoi bene in modo giusto."
M: "non è vero!"
- "Quanto bene mi vuoi quindi?"
M: "salato quanto basta."

Morale della storia: mai fare scommesse con un trattino femmina.

giovedì 14 giugno 2012

LaPartitaDoppiaDevePareggiare

Le coincidenze, il caso.
Alla fine esiste tutto. 
Il dover conoscersi per forza. 
Bah! Echetelodicoaffare!

Tanto strana quanto bella, sta vita qua.

Ma il dubbio sorge durante una lezione di diritto, quando ti soffermi sulla parola MOROSO.
In dirittese è colui che non paga debiti mentre nella vita di tutti i giorni, è il fidanzato. 

Coincidenze? Analogie?
Non lo so. Non so niente ultimamente.

Un fidanzato è uno che prende in prestito la tua vita e ci si infila dentro facendola sua, promettendoti di restituirtela. 
Qualche volta, te ne restituisce un pezzetto, portandosi via il resto, altre volte rimane un debitore a vita. 
Altre volte è lì che ti guarda con gli sguardi migliori. Oppure è lì a portata di braccio, che aspetta solo di essere scoperto.
Oppure un fidanzato, è colui che ti offre qualcosa e tu diventi MOROSA, debitrice.

Insomma si è due DEBITORI INSOLVENTI. 

Produciamo interessi perchè siamo vivi. 
Se li registri in partita doppia e pareggiano, allora va tutto bene. 
Ci si completa perchè per ogni parte passiva c'è sempre un'attività dietro l'angolo.
Ad ogni mio debito corrisponde un tuo credito e viceversa.

Quindi a fine anno, il bilancio mette in evidenza un utile, e io e te siamo perfetti.
Siamo due aziende diverse che collaborano per migliorare il prodotto finale. 
Siamo due attori nel mondo e nell'economia. 

L'amore è creatività e la creatività è formata dall'arte e dalla razionalità. 
Non c'è arte se non si può realizzare razionalmente. 
E non c'è cosa realizzata razionalmente che non sia frutto di un pensiero artistico.
Se manca una delle due non funziona niente e si finisce per dover buttare via tutto.

Ci vuole un debitore razionale e un creditore artista.
Ci vuole un po' e un po'. 
Il mio po' è lì vicino al tuo, mica lo sapevo! 
Sono lì, loro si sono già trovati, annusati e sfiorati.
Dopo tutto il caso non esiste, no?

Io non lo so. 
Ultimamente non so niente. 
Nemmeno come ti chiami.

lunedì 11 giugno 2012

Applausi

"...ho comprato un paio di scarpe disegnate da un fumettista famoso, ci sono due pupini che fanno i bacini...guarda!"
"...perchè dici "fanno i bacini" con quella vocina lì?"
"...perchè guarda! Fanno i bacini, tanti tanti."

"Susi, hai quasi 24 anni, non è ora di far basta?"
"...e perfortuna non ce lo metti? Almeno non ho 30 anni  e gioco ancora a far la donna in carriera, che non ha tempo."
"mh."
(...pausa)

"...guarda che lo so che sono un cretino. Ma cosa devo farci?"
"...evitare di imbiancarti gli occhi ed ammettere."

Morale della storia: se mi rompi le scatole mentre ti mostro le mie scarpe con i "pupini che fanno i bacini", rischi di prenderti i pensieri senza filtro e schietti come il vino senza l'acqua.

Il telefono si spegne e partono gli applausi.

SonoPortatriceSanaDiGommaPiuma

Scrivo poco lo so, ieri avevo cominciato un post, poi è arrivata una donnaRossa (...che da oggi chiamerò DR per comodità) e mi ha disturbato per un abbraccio.

Chetelodicoaffare quanto c'ho messo a chiudere tutto e profumarmi di abbracci, sorrisi e di beceraggio, ovviamente. Perchè non c'è cielo senza stelle e non c'è DR senza sbeceraggio.
Chiaro come il cielo di agosto pieno d'afa.

Comunque, volevo dire: yeah!
Chiaro no?
Sempre come il cielo d'agosto però con più afa e meno umidità.
Non si può?
Vabbè apri una birra, dai, che il tempo è quello giusto. Gelata, e se mi prendi anche un po' d'acqua ci metto a mollo il dito che mi sono appena schiacciata nella porta!

Sono yeah.
Perchè?
Di preciso non lo so, ma so che tornare a casa e trovare un ShortMessageInTheCellular mi ha reso molto HappyShallalà.
Di chi è?
Ma che ne so, uno che ha sbagliato numero, però faceva ridere! Molto. Quindi sono yeah.

Il mio livello di yeahaggine diminuisce se ripenso alla signora anziana (...che da oggi per comodità chiamerò SigAn) che con la sfacciataggine tipica di un qualsiasi esserevivente privo di pudore mi chiede se avessi perso le tette.
Chevelodicoaffare che faccia ha fatto mentre me lo chiedeva, una sorta di occhi sgranati e di mezzo-sorriso ghignoso.

Con la stessa aria interrogativa di Marzullo mentre si interroga sul motivo per cui il cavallo bianco di Napoleone è bianco, le chiedo gentilmente: "ma lei oggi non aveva un bel niente da fare?".

Così la SigAn, allegra e felice per avermi provocato rughe d'espressione sul volto, che rimarranno lì fino alla tomba, incalza: "ma zi scigura che è tutta roba tua e non è gomma piuma?"

Sorrido pensando che a questi vecchi gli si frigge il cervello con sto caldo e che bisogna perforza aver pazienza, allora sorrido.
Sorrido, sorrido ancora, e ancora, e anche da questa parte e ancora una volta, ma purtroppo non sorrido più dopo l'ennesima risatina e l'ennesimo sguardo alla DaiSuRidiCheEraUnaBattuta, la guardo, la squadro e con la leggiadria di un elefante imbalsamato le rovescio il cestino.
Ovviamente il caso!
Guarda un po' te!

Echetelodicoaffare quanto son felice. Pago ed esco.

Monto in macchina e mi osservo il mio prosperoso decoltè di gomma piuma nello specchietto.
Mi hanno detto di tutto, dal culo tondo passando per il pancino tondino e frenando con sgommata annessa sulle mie cosciettine.

Pensavo poi, in macchina, che potrei gentilmente chiedere alla ciccia dei suddetti posti, di depositarsi sulle boe, che d'estate vanno tanto di moda se le metti in bella vista e stai senza reggiseno.

Che poi io voglio dire, ma un po' di cazzi tuoi, no?

Comunque veniamo alla parte seria: il test.
Rispondete sinceramente, e non barate!

Come lo chiami il tuo patner? 

a. Moroso\a? 
b. Fidanzato\a? 
c. Compagno\a?

Se avete risposto "c" , e ogni volta che tornate a casa vi salutate con il pugno, mi fate un favore?
 Al prossimo comizio che si terrà nel vostro salotto-cucina, promettetevi più attenzioni reciproche, per cortesia. 
Un po' come quando si è in tempi di elezione e tutti i partiti di ogni dove e di ogni quando si promettono la pace nel mondo e meno grasso per tutti.

Dai fatelo!
Stilate un programma e convincete l'altro\a.
Ma percortesia, la prima cosa da fare quando salite al governo è cambiare nomignolo perchè compagno\a fa abbastanza tristezza e non va più di moda.

mercoledì 6 giugno 2012

Non c'è Noi.

Il silenzio può essere di mille forme, colori e ombre.
Può provocare danni, distendere nervi, far riflettere e cominciare a mangiarsi le unghie.


Il silenzio è bello quando è interrotto dal rumore della mano che cerca il fresco e trova solo caldo.
Caldo diverso.
Caldo corporeo di chi è lì affianco a te e intreccia i tuoi capelli con due dita che ballano una strana danza.

Il silenzio è magico se è intervallato dalle tue parole che risuonano sagge e dolci, se cominciamo con un brain storming e finiamo per raccontare qualcosa che danza tra il silenzio e il rumore delle foglie.

La sera ha cambiato odore e rumore.
Il silenzio di una casa addormentata è interrotto dal suono delle foglie e della finestra che ad ogni respiro si muove.

Sorridi mentre dormi, qualcosa è cambiato, qualcosa è successo anche tra di noi.
Studio e provo a trovare il coraggio di fare una maledetta telefonata. Non ci riesco.

Ti sei addormentato con la testa appoggiata al mio libro, svegliati penso, e poi anche no.
Tanto adesso mi addormento e domani mattina avrai sicuramente un nuovo tatuaggio.
Rosa, forse blu e forse di un sorriso che sa di latente tristezza.

Mi rigiro e mi muovo così alzi un braccio e provi a tenermi la mano, mi divincolo e torno di là.
Guardo il pc, le ciliegie, guardo me riflessa nell'ombra di una notte irrequieta e non trovo pace.
Guardo fuori e spero che tu sia lì, mio coraggio.
Speriamo che questa notte ventosa ti porti qui da me.

Giro, provo a farmi venire idee, leggo, mi si chiudono gli occhi.
Un tango infinito tra bisogni e voglie, tra pensieri e narcolessia.
Roteo il posacenere, ti frego una sigaretta e provo a rilassarmi.

Il libro che mi hai regalato fa schifo.
E' l'ennesimo che mi fa riflettere su qualcosa che avevo allontanato.
Avevo imparato l'arte dell'immaginazione di noi e poi l'avevo messa da parte.

Mi manchi e di là nell'altra stanza, c'è qualcuno che dorme con il tuo libro appiccicato sulla faccia e il sorriso latente di rabbia.

Dormo qui, perchè è meglio, faccio prima, non perchè io e te siamo un noi.
Non c'è Noi.
E' uscito a comprare il latte e non è più tornato.
Echetelodicoaffare, quanta voglia ho di non vederti tornare.

Voglio dormire a casa mia e avere il mare sotto casa.
Voglio avere le lenzuola che profumano e il sorriso spensierato.
Vorrei avere forza.
Vorrei.

Quante cose vorrei, e quante altre cose non riesco a fare, ad ottenere.
Mi avevano detto che le cose sarebbero cambiate, non pensavo così.

Fare viaggi in macchina da soli, provoca turbamenti, fatemi addomesticare e cambierò.

Voglio prendere il tram, voglio vedere le stesse facce, non preoccuparmi della strada e voglio aprire un libro e leggere, o far finta di leggere e guardare fuori.
Guardarmi fuori.
Voglio guardare fuori gli altri come se fossi dentro ad acquario e nuotassi dentro ad un mare di folla.

Voglio noi.
Voglio.

domenica 3 giugno 2012

Discorsi sui massimi sistemi 1

Sus:"Allora dimmi D. che cosa ti porti a casa da questi cinque anni di elementari?"
D:" La mia anima gemella."