domenica 24 marzo 2013

Delicatezze


Istruzioni per l'uso:
immagina il tramonto,
io sono lì.

Seduta in cima a 10 ripidi scalini sto in silenzio e mi godo la penombra.
Una settimana di cambiamenti, di sorrisi nuovi, di pacche sulle spalle e di nomignoli amorevoli.
Solo oggi ho sentito chiamarmi Susi, prima ero: piccola, morosa, dolcezza, pitti, occhioni, bellezza, ho guadagnato appuntamenti e un piatto di pasta caldo ogni giorno.

Mi perdo negli occhi di sposi futuri e la mia immaginazione parte, vola tra le colline e s'arrampica sul tetto per veder quel pezzo di mare.
E' strano come in 20 coppie incontrate, t'accorgi di come la medesima situazione può essere affrontata con cento modi diversi: ci son quelli che mangiano cinismo 3 volte al giorno, gli innamorati, i pratici e quelli diversi, quelli che sembrano uniti da un filo sottile quasi impercepibile e inevitabilmente ti costringono a pensare appena pronunciano la frase: "...e tu come faresti fosse per te?"

Sfuggi ai pensieri e ti nascondi tra i tecnicismi lavorativi, i disegni, e scrivi progetti pur di dimenticare quel'unico pensiero che ti trapana il cervello: ma io che cazzo voglio fare della mia vita?
Sto risolvendo i problemi degli altri, sto cercando di rendere il loro giorno, il più speciale possibile, disegno torte, addobbi e fiori, ipotizzo tramonti e giorni caldi, ma io, quella che sorride, cosa vuole?

Ho smesso di farmi domande appena il mio tavolo tondo con vetrata sul mare si è popolato di: un piatto colmo di torta di panna, due forchette e due caffè. 
Facendo un respiro profondo, la stanchezza è volata via, ho riconosciuto le mani e il sorriso e nella tranquillità abbiamo chiacchierato, consumato la nostra pausa lavorativa con domande, curiosità e sguardi.
Mi son lasciata coccolare dalle attenzioni che vado mendicando, dimenticando gli occhi e le persone viste durante la settimana. 
Qualcuno, ti entra dentro solo guardandoti negli occhi ed inevitabilmente la loro delicatezza ti disarma e ti lascia senza parole. 

Ho conquistato persone con un sorriso, qualcuno curioso mi ha invitato a pranzo, tutti gli altri s'accertano che non sia sposata.


mercoledì 20 marzo 2013

Facili abitudini





Istruzioni per l'uso:
lasciati andare.


Passeggiare contro l'odore di cacca di mucca ti ricorda che sei viva, non tutte quelle menate che girano tra i miei contatti di Facebook.
Correre sotto la pioggia con i capelli amorevolmente sistemati, ti rimembra quanto hai speso male i tuoi soldi nel cappotto senza cappuccio.
Galleggiare dentro ad un letto qualunque ti riporta alla mente che il sesso occasionale molte volte è la soluzione migliore.
Scorrere veloce le pagine di una nuova agenda e scoprire il tuo nuovo sorriso ti ricorda perchè hai faticato così tanto.
Bere vino a stomaco vuoto e dormire arrotolati in un abbraccio qualunque ti suggerisce che questa non è la soluzione, ma chetelodicoaffare quanto aiuta a non pensare.
Note di musica confusa, abbracci non sincronizzati e il suo odore spalmato su di te. 
Ti è tornato in mente che un mese prima sarebbe stata sufficiente una telefonata e adesso?
Abbiamo dormito insieme e sorriso per trenta secondi guardandoci negli occhi.

Il sesso occasionale è la miglior medicina, quando il tuo letto è vuoto e profuma di freddo.
Il sesso occasionale diventa amore se i tuoi occhi si chiudono e i nervi si distendono.
L'amore occasionale può far male se non riesci più a farne a meno.

Non è più sesso occasionale, invece, se ci si frequenta per più di due volte.
Si chiama abitudine quella, è piacevole ma comunque abitudine.
E l'abitudine lo sai, ti fa male.





mercoledì 13 marzo 2013

Traguardo

Si taglia il traguardo con le bandierine in mano.
Si saluta festeggiando e abbracciando la squadra che ti aspetta.

Le cose finiscono, un po' come i libri.
Foto con il premio e si torna a casa, stringendolo addosso, per avere la certezza.
Ciao.

martedì 12 marzo 2013

Solitario




Istruzioni per l'uso:
armonicamente,
ritmicamente,
testualmente,
colonna sonora.



I mostri del passato ritornano e solo a quelle forti braccia tatuate permetto di stringermi e ripetermi che non c'è bisogno di aver paura. 
"IO non sono come quello lì" diventa il ritornello, l'eco che rimbomba sotto l'ombrello, con la pioggia che non lascia spazio al sole.
Camminiamo e mentre tuffo un piede dentro ad una pozzanghera scopro che stavo per farmi sfuggire questo momento per un capriccio.

Le etichette delle maglie sono fastidiose.
Seduti in una tavola calda pesarese, parliamo e mangiamo patatine. 
"Ci sono i cetriolini!"
"Ti sbagli, giovane baldanzoso!"
E invece è così, ci sono. 
La cosa assurda è che a me non piacciono i cetriolini e io, quel panino lo mangio da sempre. 
Ci vuole un nuovo punto di vista.

Fermarsi davanti al vetro e non riuscire ad attirare l'attenzione, perché occupato.

Sono un animale solitario, dicevo. 
Ho bisogno dei miei spazi e dei miei momenti, forse periodi.
Ho trovato un libro che mi sta massacrando, mi sto godendo questi giorni nel silenzio completo, senza parole sprecate, senza immagini forti nè sorrisi duri e bugiardi.
Sono oramai, convinta di star facendo una scorpacciata di solitudine in previsioni di momenti di caos, la mia indipendenza mentale prevale sul bisogno di rimanere in branco.

Ho agganciato la vita tenendola stretta tra le braccia e ho sentito il rumore del pianto riempirmi le orecchie.
Improvvisamente l'alcool non risolve i problemi e abitare nel mio corpo non mi rende una persona più felice.

Voglio cambiare, non voglio pensare che tra poco tutto tornerà uguale ad un mese fa.
Voglio sentirmi dire cose e provarne altre.
L'idea che noi due rimarremo sempre lontani, comincia a non spaventarmi più.
Forse sono fatta per la solitudine e non per la confusione.
Forse.


giovedì 7 marzo 2013

Soliti post, scusatemi

In silenzio fisso il cellulare e spero che s'illumini.
Ho perso una spilla regalatomi qualche anno fa. Che palle. Odio perdere.
Io non sono più sicura di niente, nemmeno di noi.
Forse oggi non è la giornata adatta per pensarCi.
I dubbi si insinuano e non ho più le forze di tenerli lontano.
Ho bisogno di conferme.
Solide e strane conferme.

Un giorno sembra andare tutto liscio, il giorno dopo i dubbi diventano il portachiavi del mio cervello.
Ho solo una domanda da porre a chi comanda: ma una cosa facile?

Soliti post retorici, solite domande, solite facce.
Scusatemi.

mercoledì 6 marzo 2013

Pensiero 3

CREATEVI UN LAVORO, DICONO.
FATE COOPERATIVE O PICCOLE AZIENDE INSIEME, DICONO.

SUONA MOLTO COME: ARMATEVI E PARTITE, DICO.

ANDATE A ZAPPARE LA TERRA, DICO.
PER COLPA DEL VOSTRO EGOISMO NOI DOBBIAMO PAGARE, DICO.

E VI DICO ANCHE: DATECI DEI SOLDI PER PARTIRE, NOI PARTIAMO.


domenica 3 marzo 2013

Il giorno in più

Istruzioni per l'uso:






Incredula, guardo le foto che si susseguono in una lenta danza.
Il non riconoscermi mi crea del disagio.
Ecchetelodicoaffare quanto sono incazzata.

Torno a scrivere, perché me l'ha detto il medico. 
Non quello con il camice bianco, l'altro, quello dell'anima, quello che mi guarda e mi dice:" la cera triste sul tuo visino non sta per niente bene! Se sei scontenta di una cosa cambiala!"
Sto bevendo intrugli, correndo e mangiando come il mio corpo chiede, forse non è lui, forse è la mia mente che ne ha bisogno.
Ha bisogno di guardarsi allo specchio e vedersi piacente.

Non mi piaccio, ecco qual'è il pensiero che ingombra la mia mente. 
E non sto facendo niente per cambiare.
Sto qui a commiserarmi inerme.
Non sono così, io combatto per natura.
Lo faccio per gli altri, perché non dovrei farlo per me?
Eppure non riesco a trovare la forza di volermi bene, di migliorarmi.

Molti organi del nostro corpo sono doppi, girano in coppia, come dovrebbe essere per me, altri stanno soli.
Il corpo è il sinonimo di te, di quello che sei, dell'emozioni che provi e dei disagi che somatizzi.

Somatizzare e condividere sono concetti che se incontrati in un momento di smarrimento, possono aprirti un mondo, qualche volta bello, molte altre volte impegnativo.

Circa un anno e mezzo fa, ho deciso di cambiare la mia vita, ho preso i momenti che mi hanno formato, gli ho messi a bagno nelle lacrime, strofinati nelle paure e profumati nella consapevolezza. Li ho sciacquati in altre lacrime, strizzati e messi ad asciugare al vento del cambiamento.

Oggi, 3 Marzo 2013, dopo aver passato una domenica in famiglia, mi siedo sul divano e trovo la tv sintonizzata su di un film che avevo già visto, lo riguardo con gli occhi più vecchi di un anno e trovo le mie risposte.
Trovo La Risposta, per eccellenza.

Lui è me. 
G, i suoi mordi e fuggi, le sue battute è tutto quello che ho sempre voluto per me stessa.
Sono io quella che non vuole crederci, che non vuole arrendersi alla realtà, al bisogno morboso di dormire in un abbraccio e di sentirmi protetta, coccolata, nascondermi dietro a mille scuse, al lavoro e alla distanza. Il tempo che non c'è, è la mia prerogativa. 
Sono io. 
Sono arrivata qua, dopo tutto questo tempo e ora ho paura.
Smarrimento. 
Smettere di controllare, lasciar suonare il telefono e concedersi una pausa.

E' come se stessi su di una giostra.
Il vento tra i capelli, il cavallo che gira, continuamente, lentamente. 
Mi sembra di volare, di fare la principessa che ho sempre desiderato. 
Sono la regina del mio futuro ed è bello, emozionate e allora fatemi girare e fatemi sapere, vedere, conoscere, risolvere! Continuamente!
Ma adesso sono stanca, il sole si è abbassato, mi arriva dritto negli occhi, è pomeriggio, il vento è diventato più calmo e io non sono più la principessa del futuro, sono la Susanna del presente. 
La laureata che per sette anni ha aspettato se stessa innamorandosi, senza riconoscersi.
Voglio fermare la giostra e scendere. 
Voglio smettere di sapere, vedere, conoscere e risolvere.
Voglio vivere quello che ho riconosciuto e voglio farlo adesso, insieme con Lui.

Pensiero 1

Decidere di dimagrire è la scelta più intelligente che io possa fare.
Poi vabbè, riuscirci è un altro discorso.
Che palle.