lunedì 28 ottobre 2013

Solo roba mia

Sai cosa succede al tramonto?
Le pupille si espandono per mettere a fuoco ogni dettaglio e catturare più luce possibile.
E' arrivata la notizia.
Comincio presto.
Ho un sacco di persone che mi vogliono bene e me ne accorgo adesso, o meglio in queste occasioni.
Quando mi chiedono diecimilavolte come sto, quando comincio, quando vado a trovarli.
Ecco.
Ho passeggiato per le colline riminesi e con il groppo alla gola ho provato a raggiungerti.
E per il resto, vabbè.
Lo tengo per me, questa volta è solo roba mia.
Scusatemi.

venerdì 25 ottobre 2013

Ho bisogno

Che cosa succederà a noi due?
E' la domanda che mi assilla da circa un mese.

Non gli trovo risposta.
Mi stanno dando il tempo per sistemare, inscatolare e ripulire ogni situazione che in questi sette mesi mi hanno travolto, dovrò dire grazie?
Ho sistemato i pensieri, i visi che ho incontrato e le belle frasi ricevute.
Adesso basta, fatemi cominciare a vivere la mia vita.

Sono in attesa e questa saletta me la sto arredando.
Aspetto di cominciare il lavoro nuovo, attendo la firma, poi l'amore, e aspetto anche di sapere quello che succederà.
In questa sala c'ho portato tutti i pezzetti del mio cuore distrutto, la delusione che oramai ha germoliato e dato i suoi frutti, il mio sorriso storto, la nostra foto rotta in mille pezzetti e la cornice che dovevo regalarti.

Ho bisogno di un abbraccio, di essere coccolata da qualcuno di nuovo.
Ho bisogno di uscire da questa stanza e andarmene.
Ho bisogno.

giovedì 24 ottobre 2013

"La radio trasmetterà la canzone che ho pensato per Te..."

Avevo un sacco di idee prima di sedermi sulla scrivania.
Ho lo smalto rosso, ti piace? 

E' finita, bambini.
La storia dell'amore che vince su tutto è in dirittura d'arrivo.
Dopo lo telefonata di oggi, direi che possiamo ritenerci alla penultima fermata.
Il capolinea cosa ci riserverà? Chi lo sa!
Suspance.
Per la prima volta nella mia vita non voglio controllare. Ti lascio andare, ragazzo.
Sorprendimi!

Son cambiate talmente tante cose che ho paura di cominciare il nuovo lavoro.
Sto studiando, come prima di un esame, per arrivare tranquilla e serena.
Chissà cosa mi riserverà questa nuova avventura. Speriamo soddisfazioni.
Spero di recuperare in me quella fiducia che tutti leggono nel mio sguardo. 
Mi guardo fisso gli occhi allo specchio? Provo?

Abbiamo riflettuto sul bisogno che ci spinge ad incastrarci in situazioni autolesioniste. 
Il nostro conscio ha bisogno di masochismo, insomma.
La conclusione, dopo circa due pagine di disegni, è stato che Giacomo è il mio Alter Ego. L'innamoramento era il bisogno di arrivare lì, d'esser come lui.

Questo significa che adesso che l'incantesimo s'è rotto, sono arrivata?
Cioè io voglio diventare una lavoratrice fidanzata (non si può dir felicemente.) che nel tempo libero temporeggia con una donzella a due ore da qui?
Mi par brutto.
Non credo sia tanto elegante, poi.

lunedì 21 ottobre 2013

Il Mio Momento

- Tutto bene signorina?
- Si grazie.
- Ed è anche una scrittrice?
- No, io no, guardo soltanto.
- Chissà perchè ma le persone con gli occhi azzurri sono sempre quelle più pensanti.
- Sto solo cercando di dimenticare e questo posto sembra non volere.
- Mi posso sedere?
- Prego.
- Starò qui in silenzio a bere un caffè, lei mi ricorda mia figlia. Lei ha gli occhi che ammaliano.

In silenzio, seduta con uno sconosciuto ho passato circa un paio d'ore del mio tempo, della mia vacanza.
In quel momento sembrava tutto fermarsi, abbiamo chiacchierato, riso. 
E io ho smesso di pensarti. Finalmente, adesso mi accorgo che ho passato del tempo lontano da quel cellulare, dal nostro pensiero e dall'assurdità di tutta questa situazione.
Bella.
Volevo un cappello, non l'ho trovato.
Magia, interrotta da bicchieri di vino.
Letti disfatti e cuori dal respiro affannoso, momenti lenti.

martedì 15 ottobre 2013

Cambiamenti

I cambiamenti sono belli. Avvincenti, indispensabili. 
Quelli degli altri.
I miei, ehmm, beh...i miei, mi fanno paura.

Chiudere un portone è più difficile di scavare una buca.
Soprattutto se chiudo il tuo.

Noi staremo insieme, credo. 
Forse nella prossima vita. 
Per adesso costruisco me stessa.
Ecco.

martedì 8 ottobre 2013

"Ricordati bene che il desiderio che hai nel cuore é giá per metà realizzato."

- "Ancora qua sei?"
- "Tra poco vado a casa. Aspetto le nove."
- "Perchè?"
- "Ho bisogno."
- "Quegli occhi. S'innamorano le persone. Lo sai si?"
- "Non tutte. Perchè l'unica persona che avrei voluto qui fuori ad aspettarmi, m'ha deluso?"
- "Guardati attorno, queste non ti bastano? Forse non t'ha guardato bene dritto negli occhi."

Tutto si ferma, per trenta secondi.
L'aria si calma e tu compari dietro la porta, faccio finta di niente.
Provo a far capire il mio-suo ruolo e poi m'abbandono allo spettacolo.

Silenziosa, in continua trepidazione mi sento abbracciare i fianchi e il rumore si ovatta.
Una camicia bianca, la presa sicura, mi sciolgo nel tuo sguardo e arrossisco.
E mentre saluti tutti, aspetto il mio, quello personale, appoggio la testa.

- "Mi piacciono di più così i capelli."
- "Ah lo so. Ma me ne vado."
- "Son più scuri di quelli che avevi prima?"
- "Si e vado via."
- "Si ma son più scuri."
- "Si ma vado via.
- "Ho capito. Vado."

Il solito gesto, nel solito momento.
Si, mi sei mancato.
Ebbasta, non c'è niente da dire nè da fare.
C'è solo da guardarsi. Normalità, l'abbiamo fatto per tutto questo tempo, dopotutto.

L'uomo a righe mi distrae, mi distoglie lo sguardo e tu voli via.

In silenzio vado a casa, mentre il mondo festeggia.
Cellulare che non suona, la tua bottiglia che si stappa, il mio NonSoCosa che continua a temporeggiare, il mondo si ferma, io m'accascio.

I cambiamenti mi fanno paura e per adesso sono a posto così.
Mi sono addormentata sperando in una tua parola e mi sono svegliata con la certezza che m'hai cercato.
Arrivederci frase non detta.
Mi tengo addosso i ricordi e le mani con il ghiaccio, sperando che un giorno, chissà.
Ciao.