sabato 28 dicembre 2013

Perchè non ti focalizzi sul lavoro?

Momenti. Giornate passate a contare le briciole su di un piatto, aspettando bene cosa non si sa.
Momenti. Occhi che si specchiano su di un piatto pieno d'olio e noi due seduti su una macchina a chiederci che diavolo stiamo facendo.
Momenti. Il viso avvolto dal piumone, i piedi caldi accartocciati e la punta del naso gelida. 
Momenti che non son tornati, che non ho colto. E' stato meglio così, mi ripeto.
Capire che dopo tutto, la solitudine è amica, quindi se ho lei non sono più sola.
Crisi, crisi ovunque.
Dentro l'acquario, il cervello, fuori dal pigiama e dentro l'ombrello.
Sole e poi ancora pioggia e poi ancora sole per asciugar la pioggia.
Tu che mi racconti di lei, di quanto sta male e io che non so cosa fare. Ascoltarti? Non lo so. Interessarmi? Perchè?
Eppure mi sento in colpa.
Per cosa poi? Perchè sto bene? Non credo ne valga la pena.
Ho le scarpe da aggiustare, una pancia da appiattire e i desideri da realizzare.
Il giornale che tanto mi piace sta mattina cominciava così: "Fa che sia un anno da ricordare" Ecchetelodicoaffare. Il 2014 dovrà esser da ricordare. 
Lo dice pure Rob e poi anche quell'altro che non mi ricordo il nome, ma dice che vedrò i frutti del tanto lavorare.
Io ci credo, perchè a rimanerci delusi si fa sempre in tempo, meglio rimaner sereni.
La mia vita è fatta di menzogne, di finzioni.
Fingo sorrisi, parlo di argomenti inutili e alieno la mia creatività per non so bene cosa.

Sii creativa ma razionale, sii novità ma con moderazione, sii originale ma non troppo.
Allora? Che devo fare? Rimpiangere quel mondo.
Io son fatta per stare in mezzo agli eventi, per star seduta aldilà del palco, dietro al tendaggio rosso. Io organizzo non sono l'organizzata. Questo è chiaro.
Sto bene in una situazione come quella di ieri sera, dove la gente entra curiosa ed esce battendo le mani.
Chissà che la consapevolezza con cui mi sono addormentata ieri sia di buon auspico, sia la realtà, sia la conquista.
Lo so che scrivo poco, lo so che non vi diverto più come un tempo, abbiate pazienza.
Mi sto assestando e sto tornando. E' una promessa o una minaccia. Fate voi.
Ciao.

domenica 8 dicembre 2013

L'esondazione dell'Aniene

Quando con fare convincente mi battevo per aver tutto sotto controllo, era inclusa anche la mia di vita, non solo quella degli altri. 
Mi pareva chiaro.
Fondamentale diventa, alla luce di questo mese stravolgente, evitare di dar cose per scontato! Ecco.

Passeggiavo per le vie di Pesaro, a testa bassa, con il rossetto rosso, il tuo profumo addosso alla mia sciarpa e i tacchi.
Camminavo dritta, senza guardare o ascoltare con gli occhi lucidi di freddo, le guance rosse e per venti secondi ho sperato di incontrarti. 
Riflettere guardando il mare m'ha rinsavito. 
Ho gli occhi stanchi di controllo. 
Cercarti tra la folla non voglio più, stiracchiare gli occhi e smettere di pensare che l'amore fosse così semplice sarebbe il regalo più bello per Natale.

Ad ogni passo deciso e rumoroso la giovane donna che porto in grembo s'accorgeva di quanto ora non vali più niente.
La foto dell'amore, quella appesa all'ingresso per capirci, ha perso la sua tridimensionalità. Quando la guardi non esce più nulla, non buca più gli occhi dell'osservatore. E' lì piatta. 
Una bella foto, bei sorrisi, ma rimane muta.
Non c'è più nessuno che entrando dice: "Oh, ma chi l'ha fatta? Che roba bella è?" 
Visto, amor? Il tuo desiderio s'è avverato. Le tue parole son diventate realtà, ed io che pensavo non avessi ragione.

Torno a casa la sera e non ho tempo per noi due, la rabbia che avevo addosso si sta sciogliendo e stiamo diventiamo un bel ricordo fatto di delusione. 
Il tuo contorno puzza di stantio e il sorriso torna a guardarmi.
Due mesi, forse qualcosa di più o di meno, non conto più il tempo. 

Io so che tornerai, con gli occhi blu e la solita faccia. Non vedo l'ora, di riuscir a ber un bicchier di buon vino e raccontar, salutarsi e rider di cazzate come sempre.
Un giorno tornerà la calma. Ce la faremo, prima o poi. Ne son certa.
Riservo anche la colonna sonora, per noi due.