domenica 8 dicembre 2013

L'esondazione dell'Aniene

Quando con fare convincente mi battevo per aver tutto sotto controllo, era inclusa anche la mia di vita, non solo quella degli altri. 
Mi pareva chiaro.
Fondamentale diventa, alla luce di questo mese stravolgente, evitare di dar cose per scontato! Ecco.

Passeggiavo per le vie di Pesaro, a testa bassa, con il rossetto rosso, il tuo profumo addosso alla mia sciarpa e i tacchi.
Camminavo dritta, senza guardare o ascoltare con gli occhi lucidi di freddo, le guance rosse e per venti secondi ho sperato di incontrarti. 
Riflettere guardando il mare m'ha rinsavito. 
Ho gli occhi stanchi di controllo. 
Cercarti tra la folla non voglio più, stiracchiare gli occhi e smettere di pensare che l'amore fosse così semplice sarebbe il regalo più bello per Natale.

Ad ogni passo deciso e rumoroso la giovane donna che porto in grembo s'accorgeva di quanto ora non vali più niente.
La foto dell'amore, quella appesa all'ingresso per capirci, ha perso la sua tridimensionalità. Quando la guardi non esce più nulla, non buca più gli occhi dell'osservatore. E' lì piatta. 
Una bella foto, bei sorrisi, ma rimane muta.
Non c'è più nessuno che entrando dice: "Oh, ma chi l'ha fatta? Che roba bella è?" 
Visto, amor? Il tuo desiderio s'è avverato. Le tue parole son diventate realtà, ed io che pensavo non avessi ragione.

Torno a casa la sera e non ho tempo per noi due, la rabbia che avevo addosso si sta sciogliendo e stiamo diventiamo un bel ricordo fatto di delusione. 
Il tuo contorno puzza di stantio e il sorriso torna a guardarmi.
Due mesi, forse qualcosa di più o di meno, non conto più il tempo. 

Io so che tornerai, con gli occhi blu e la solita faccia. Non vedo l'ora, di riuscir a ber un bicchier di buon vino e raccontar, salutarsi e rider di cazzate come sempre.
Un giorno tornerà la calma. Ce la faremo, prima o poi. Ne son certa.
Riservo anche la colonna sonora, per noi due.








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