venerdì 5 dicembre 2014

Chissà

"E' un peccato."
Ripetevo con tutta me stessa alla signora seduta davanti a me. 
"E' un vero peccato farsi trascinare dagli eventi, dalle paure passate."
Così oggi mi ci ritrovo davanti alle mie ansie. 
Al mio viso grigio che inforcherà un qualsiasi sedile del treno con direzione Bologna.
Dritta come un fuso senza pensare a quello che è stato, leggerò il mio libro in silenzio e stringerò forte la mia macchina fotografica.
Avevo giurato a me stessa di non farlo più, ma poi ieri sera nelle sue braccia mi sono lasciata andare, lacrime e singhiozzi ad indicare quanto tutto questo prima ha distrutto le mie speranze. Ha fatto si che tirassi su quel muro che oggi devo distruggere.
L'ansia mi fa tremare le mani, guardo l'orologio insistentemente e spero di trovarti lì in stazione ad aspettarmi a distruggere questa mia ansia. 
Mi ripeti da ieri sera che io sono tua e tu sei mio, che questa volta è diverso, che hai tutto ma la mia ansia parla chiaro. Il tuo distaccamento di questi giorni, le tue lacrime di ieri sera mi fanno tremare il cervello. 
Forse è vero, il tuo sport va oltre noi due. Lui vince quando gareggiamo. 
O forse anche questa volta è uguale alle alte?
Chissà se il mio stomaco non mente.
Chissà se questa settimana servirà a separarci per sempre?
Chissà.
Ciao

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