lunedì 13 giugno 2016

Ma la Lumaca Quanta Fatica Fa?

Scrivo per ritrovare me stessa, per dare pace a tutti questi pensieri che mi balenano nella mente da quando ho deciso di prendere e andare via.
Un giorno in completa solitudine sentimentale, senza il mio lui ma con me stessa e la mia famiglia: i miei amici.
E così ti riscopri, studi il tuo copro, le tue abitudini nella solitudine, il dormire nelle parole agitate della tua amica che fino a qualche anno fa, avrebbe dormito sola in uno stanzino, magari in piedi ma sola.
E io mi sono addormentata pensandoti, cullandoti nel bisogno di sentirti più vicino. Di avere un respiro affianco al mio che si muovono alternati, per coprire di ossigeno i nostri polmoni e non lasciarli mai soli.

Vorrei trovare la voglia di andare a correre, di avere quella leggerezza mentale nel fare una corsa per sentirmi meglio. Per staccare il cervello e assaporare la leggerezza dell'aria frizzantina. Ma non riesco ad andare a decidere di svegliarmi e andare, perchè obiettivamente l'unico momento sarebbe proprio la mattina, svegliarsi alle 6:00 una passeggiata di un'ora. Tornare a casa, mettere su la colazione farsi una doccia e andare a lavorare.
Incominciando una giornata con più vitalità e con meno peso addosso.
Perchè devo essere sincera, questo peso comincia a darmi fastidio. Sento che fatico il doppio per trasportarlo, e tenerlo addosso.
Non oso pensa una lumaca quanta fatica faccia.


Superiori

- E cosi te ne vuoi andare?
- Si.
- E come mai?
- Perchè sono tornata nel loop.
- Cioè?
- Ho ripreso a scrivere, ne ho bisogno. E quando lo faccio è perchè fuori da questo foglio bianco non riesco ad esprimermi. Mi sento ritornata alle superiori, quando tutti erano fighissimi tranne me. Quando tutti vestivano alla moda e io portavo quei vestiti immensi per nascondere ogni centimetro del mio corpo.
- Mi dispiace
- Anche a me, perchè ho investito tanto e ancora oggi ricordo quanto mi brillavano gli occhi il giorno che dissi ai miei vado a lavorare lì.
- Non puoi aspettare un po' mi chiedo?
- Sono quasi tre anni che sto qua e due che voglio andarmene. Dici che dovrei rimanere?
- Promettimi solo che andrai in un posto che ti merita.
- Prometto solo che fuggirò a gambe levate.

Mi sento così, alle superiori, quando sapevo che dovevo studiare e invece lasciavo correre il pomeriggio perchè schifita da tutto quel sistema.
m' ingannavo che tutto sarebbe un giorno sfumato, e sognavo in mondo parallelo in cui ero fighissima.
Isolandomi. 
Continuando ad isolarmi ogni secondo di più. Nella mia testa tutto era perfetto.
Continuo a pensare che non è più qui che voglio stare, dove il mio capo mi ha reso schiava psicologica delle sue mentalità contorte. Dove la mia verginità mentale è stata oramai distrutta dal suo essere malata.
"Te lo ripeto ancora mille volte, tu sei una junior e ti senti attaccata dalle sue parole" questo è quello che mi ripete B ogni volta che le chiedo aiuto, che allungo un braccio per essere trascinata fuori. Devi cavartela da sola, dice. Forse è così.
Ho sbagliato Mì. Ho sbagliato ancora a fidarmi di chi mi aveva prospettato un mondo migliore. Ho sbagliato a pensare ogni giorno che qui mi sarei finalmente sentita realizzata e invece sono a combattere ogni singolo minuto tra una donna che non sa bene cosa vuole e l'altra che vive nel continuo rimbalzo.
Ho noi due, sdraiati su di un letto a contare le zanzare e a contemplare quando difficile sia continuare così.
Voglio dormire e svegliarmi in un altro mondo.
Ciao