A caso belle però, a caso giusto però.
Mentre risalgo in macchina, distrutta dal non aver preso il mio libro, mi viene in mente che a casa di libri che vorrei leggere, che ho cominciato e poi lasciato da parte ne ho uno scaffale pieno.
Chi è stato qui, chi ha messo piede nel mio mondo, adagiato sul divano e sfogliato con gli occhi le mille cose che ci sono qui, sa cosa intendo, quando dico uno scaffale pieno di libri.

Qualche volta lo sfoglio, annuso le pagine, e sedendomi sul divano, penso che dovrei leggerlo, ne leggo dieci forse quindici pagine, poi chiudo tutto e lo appoggio lì, sul tavolino.
Un segnalibro di fortuna, che di lì a poco diventerà il più bello in assoluto, segnerà dove si è fermato il tempo.
E non è che non mi piacciono i libri, sia chiaro è che mi faccio talmente tanto trasportare dall'odore e dai pensieri che non riesco a leggere.
Ho cominciato 20 libri, li ho contati, di ognuno ricordo l'odore, il momento in cui ho deciso di comprarli e quando ho letto le prime 20 pagine, quando l'ho lasciato lì sullo scaffale con il segnalibro più bello che potessi trovare in 20 secondi.
Ricordo tutto, anche i personaggi, di quello c'è uno che si chiama Giacomo che va con una prostituta di Venezia, di là c'è Elisabeth che ha trovato l'amore della sua vita ma ha deciso di scappare, e poi c'è Gianna che conosce i suoi nipoti, e poi c'è il medico che dedica 20 minuti ad ogni paziente e sembra il dottore migliore del mondo.
E ci son tantissimi altri personaggi, ma tra quelli ci sono anche io e ci sei anche tu, divisi da un ferma-libro e dalla casualità che non ci ha messo sullo stesso scaffale.
Due libri con la copertina bella, luccicante, così reale, che per puro caso non son vicine, o meglio non così tanto da poterle scambiare e farsì che diventino un unico libro.
Capiterà poi un giorno che il mio involucro lo donerò a te e io mi vestirò del tuo, e già so che mi sentirò bene a mio agio con le tue quarte di copertina che mi cingeranno il collo e mi accarezzeranno le pagine.
Pagine che si abbelliranno di contorni definiti, di scritte d'orate e argentate, di bambini disegnati con un miscuglio di lineamenti che ricorderanno noi e quello che eravamo prima di scambiarci ogni cosa.
Non stravolgerai la mia vita, Libro mio, la renderai solo ancora più interessante di quello che già è.
E allora forse finirò di leggere anche gli altri 20 libri, o forse no, mi basteranno i nostri. Credo.
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