martedì 22 aprile 2014

C come CeniACasaMia?

- "Vuoi che vengo con te?"
- "Si!"

Cambiano i momenti, le situazioni e l'aria.

- "Ma tu vieni a casa con me?"
- "Prima ti ho chiesto se dovevo venire con te e mi hai detto di si."
- "Ah. Eh. Come vuoi."
- "Allora, se vuoi che vengo lo faccio, altrimenti scendo qui e mi faccio venire a prendere. Porca miseria."
- "Si voglio, ho bisogno di te."

Il silenzio è caduto in macchina, la musica si è accesa e noi due abbiamo parlato del niente.
Frasi gettate lì sul niente spetalato sopra i nostri piedi, il mio stomaco che si chiude appena ti guardo.
Giravi e t'ho sentito dentro lo stomaco, filo diretto d'ansia.
Tu hai sentito quel pezzo di cuore fuggire e hai rallentato, io ho sentito te e volevo vedere quella bandiera svolazzare.
Pochi giorni insieme e abbiamo girato per la tua città a braccetto.
Mangiato il niente e lo sguardo rivolto alle cose belle.
Ogni volta è un déjà vu.
T'aspettavo da una vita e adesso non so cosa fare.
Puliamo casa insieme, mangiamo insieme.
Vieni a cena a casa mia e siamo tranquilli.
Così, una favola. Silenziosi momenti per noi due.
T'abbraccio e tutto passa.
Ti sento girarti sul letto e mi preoccupo.
Andiamo a vivere insieme? Probabile.
Nel mentre mi coccolo tra le tue braccia e tra le tue parole che mi risuonano dentro al cervello: "E' un mese che stiamo insieme e già sei con me sempre."
Chiudo gli occhi e ti lascio dormire.
E poi chi ce la fa a spiegare cos'è tutto questo.
Chi ha la facoltà di farlo?

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