Me Medesima


Sono quella piccola tra i grandi, e grande tra i piccoli.
Per questo sono confusa e non so bene da che parte stare.

Sono quella capace di dormire sola ma ancora devo imparare a consumare un pasto in solitaria.
In prima elementare, volevo fare l'astronauta invece faccio la turista nella mia città; dopo tutto anche una turista è un'astronauta in uno spazio nuovo.

Ho studiato la partita doppia cinque anni, poi ho ripiegato sulla comunicazione pubblicitaria per il turismo, e non contenta ho deciso di frequentare un corso per diventare esperta di turismo. Ce la posso fare, così dicono.

Ci tenevo a precisare che questo è un esperimento. Il blog, intendo.
E' nato per scommessa, (che ho pagato!) dopo che un compagno di università mi ha beccato a scrivere di cose e persone (nomi e città!).

Perdonatemi se ci sono sfondoni, se il mio italiano fa schifo, e se sparisco.
In teoria sono leggermente dislessica, in pratica sono solo distratta e per la fretta faccio errori e soprattutto non ricontrollo.

Passo le giornate a pensare, sto cercando di smettere di controllare.
Controllare ciò che mi sta intorno, ma soprattutto me stessa e la mia vita.
Dicono di vivere le cose per quello che sono, dico che è difficile. Ma ci posso riuscire.

Ho alle spalle un po' di anni di danza classica e un sacco di empatia.

Compio 18 anni da 7 anni, oramai.
Il mio compleanno? Tutti i giorni. Per lo meno quando me ne ricordo. Quindi anche oggi e poi domani e credo che era anche ieri.

Amo un sacco di cose e ne odio altrettante.

Se vuoi farmi un regalo è semplice, un fiore raccolto e caramelle gommose.

Mi piace la gente che ride, il caffè freddo e l'acqua gelata.
Adoro il gelato, i colori a dito e una borgo romantico da visitare.
Mi bastano poche cose per sorridere tipo un pezzo di luna raccolto per terra.

Odio chi si lamenta, chi sbatte le porte, chi vede sempre nero.
I colori sono belli, l'arcobaleno ancora di più.

Adoro mangiare con le mani, ma odio profondamente chi ingurgita roba senza assaporare il cibo.
Impazzisco per un buon vino, per le storie, per i piedi scalzi dentro alla sabbia in compagnia di gente ridente.

Mi vergogno in situazioni nuove, inarco la schiena e mi chiudo se non so cosa fare e con chi relazionarmi.

Mi piace guardare chi prepara da mangiare, chi gesticola mentre parla e guardare il viso della gente mentre è al cinema catturata da un film. Adoro le foto in bianco e nero.

Mi nausea l'odore dell'aceto e qualsiasi profumo forte di primo mattino.

Ho bisogno di pause. Lente pause, per assestarmi. Per evitare di controllare continuamente, e continuare a respirare e vivere le cose.

Potrei continuare all'infinito.
Ma ho finito, per il momento.



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