giovedì 11 luglio 2013

Dormi Serena, bambina.

Il tempo s'è fermato quando salendo le scale ho sentito i tuoi strilli.
Le scale diventavano sempre meno e t'ho visto seduta a guardare la porta, curiosa.
Occhi scuri, capelli pece e una bocca talmente simpatica da strappar un sorriso anche alla mia stanchezza.
Piedi lunghi, dita rilassate e sguardo da furba.
Ti respiro, ti bacio e ti stritolo perchè la mancanza di non averti qui è talmente tanta che mi si chiude lo stomaco.
Ridi e mi convinci che sai chi sono.
Ascolti la voce e ti giri per guardarmi, parliamo in silenzio.

Versi stupidi escono dalla mia bocca e interrogativa mi bagni con il bicchiere.
Attenzioni, sorrisi, mangio a strozzoni pur di stare più tempo possibile con te.
Innamorata del tuo tanto sgambettare e dell'energia che emani, dalla punta dei piedi mi arriva dritta alle labbra!
La forza dei bambini e dei legami sprigionano forza, sappiatelo.
Ho contato le dita, tutte.
Ho guardato la Tv e mi sono stesa a terra per respirarti.
Abbiamo ballato, fatto l'aereo e t'ho messo lì nel mio lettino.

Vederti dentro quella culla bianca m'ha improvvisamente ricordato che siamo agganciate.
Tu sogni dove io ho sognato.
Sto così, in silenzio, mentre i tuoi occhi si chiudono e io m'innamoro di nuovo.

Chiudo la porta e vado a casa convinta che non c'è idea più stupida di non voler far figli.


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